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Uso delle uniformi e di elementi accessori da parte delle Associazioni fra militari delle categorie in congedo o pensionati"






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STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO
III REPARTO IMPIEGO DELLE FORZE
CENTRO OPERATIVO ESERCITO
Prot. n. Cod.Id. 163 REG Ind.Cl. 1.7. 00187 Roma,

Allegati: 1 Col. GRECO ' (0647357358)
Annessi: 1 maurizio.greco@esercito.difesa.it

OGGETTO: 

Circolare “Uso delle uniformi e di elementi accessori da parte delle Associazioni
militari delle categorie in congedo o pensionati”.


ELENCO INDIRIZZI IN ALLEGATO
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Rif.: a. Codice Penale art. 498;

b. D.Lgs. 15 mar. 2010, n. 66 “Codice dell’Ordinamento Militare” (artt. 1472, 1473 e 1475;

c. D.P.R. 15 mar. 2010, n. 90 “Testo Unico delle disposizioni regolamentari in materia di
Ordinamento Militare” (artt. 937 - 941);

d. Decreto 25 luglio 2012, n. 162 “Tutela dei simboli in uso esclusivo al Ministero della
difesa”;

e. Pub. SMD - G 010 "Regolamento per la disciplina delle uniformi", ed. 2002 e successive
modifiche;

f. Pub. 6566 “Regolamento sulle uniformi dell’Esercito”, Ed. 2009 e successive modifiche.

1. Nell’ambito dei provvedimenti tesi a disciplinare l’uso dell’uniforme e di elementi accessori, si è
provveduto ad elaborare la circolare in titolo (annessa in copia) al fine di regolamentare le
modalità di utilizzo di manufatti e capi uniformologici da parte delle Associazioni riconosciute
fra militari delle categorie in congedo o pensionati.

2. Al riguardo, si comunica che le disposizioni in argomento entrano in vigore alla ricezione e
dovranno essere diramate fino a livello Reggimento/Battaglione autonomo o equivalenti.
d’ordine
IL CAPO REPARTO
(Gen. D. Roberto PERRETTI)
M_D E24476 0818333 30-10-2014

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Allegato alla let. n. /163 REG/Ind. Cl. 1.6/5.1
in data ________________di SME – III RIF/COE
ELENCO INDIRIZZI

A COMANDO DELLE FORZE OPERATIVE TERRESTRI VERONA

ISPETTORATO DELLE INFRASTRUTTURE DELL’ESERCITO ROMA

COMANDO LOGISTICO DELL’ESERCITO ROMA

COMANDO MILITARE DELLA CAPITALE ROMA

COMANDO PER LA FORMAZIONE,

SPECIALIZZAZIONE E DOTTRINA DELL’ESERCITO ROMA

COMANDO DELLE FORZE SPECIALI DELL’ESERCITO PISA
e, per conoscenza:

UFFICI DI DIRETTA COLLABORAZIONE DEL MINISTRO ROMA
STATO MAGGIORE DELLA DIFESA

V REPARTO ROMA

STATO MAGGIORE DELLA MARINA ROMA

STATO MAGGIORE DELL’AERONAUTICA ROMA

COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI ROMA
COMANDO OPERATIVO DI VERTICE INTERFORZE ROMA

COMANDO INTERFORZE PER LE OPERAZIONI DELLE
FORZE SPECIALI ROMA

COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA ROMA

Diramazione interna
DIPARTIMENTO IMPIEGO DEL PERSONALE SEDE

I REPARTO AFFARI GIURIDICI ED ECONOMICI DEL PERSONALE SEDE

IV REPARTO LOGISTICO SEDE

V REPARTO AFFARI GENERALI SEDE

REPARTO PIANIFICAZIONE GENERALE E FINANZIARIA SEDE

DIPARTIMENTO PER LA TRASFORMAZIONE TERRESTRE SEDE

DIREZIONE PER IL COORDINAMENTO CENTRALE

DEL SERVIZIO DI VIGILANZA E PREVENZIONE E PROTEZIONE SEDE

UFFICIO GENERALE DEL CAPO DI SM DELL’ESERCITO SEDE

UFFICIO DEL SOTTOCAPO DI SM DELL’ESERCITO SEDE
UFFICIO GENERALE DEL CENTRO DI

RESPONSABILITA' AMMINISTRATIVA ESERCITO ITALIANO SEDE

COMMISSIONE DI VALUTAZIONE PER L’AVANZAMENTO
DEI SOTTUFFICIALI DELL’ESERCITO SEDE

DIPARTIMENTO SPORT SEDE

UFFICIO AMMINISTRAZIONE SEDE

UFFICIO OPERAZIONI SPECIALI SEDE

UFFICIO OPERAZIONI SEDE

UFFICIO PIANI SEDE

UFFICIO ADDESTRAMENTO SEDE

UFFICIO SICUREZZA SEDE

UFFICIO SISTEMI INTEGRATI PER L’ADDESTRAMENTO TERRESTRE SEDE

UFFICIO INFORMAZIONI E GUERRA ELETTRONICA SEDE

NUCLEO ISPETTIVO PER IL CONTROLLO DELL’ADDESTRAMENTO

IN AMBITO FORZA ARMATA SEDE

COMANDO ORGANIZZAZIONE PENITENZIARIA MILITARE

SANTA MARIA CAPUA VETERE

CENTRO SPORTIVO OLIMPICO DELL’ESERCITO ROMA

M_D

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IL REGGIMENTO ARTIGLIERIA a CAVALLO delle VOLOIRE SARA' TRASFERITO ALLA SCALISE DI VERCELLI



È ufficiale: la “Scalise” sarà la nuova sede del reggimento di artiglierie a cavallo

L’ammiraglio Binelli Mantelli alla cerimonia nella base italiana

BELO POLJE (KOSOVO)
Ormai si può parlare di certezza per l’arrivo delle Voloire a Vercelli. La conferma arriva dal Kosovo, dove i militari vercellesi del 52° reggimento «Torino» hanno dato il cambio ai colleghi del 5° «Superga» di Portogruaro.  

Il capo di stato maggiore della Difesa, l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, durante la cerimonia in cui è stato ufficializzato il passaggio di consegne, ha pronunciato poche ma fondamentali parole che sanciscono l’arrivo in città dello storico reggimento a cavallo, attualmente di stanza alla caserma Santa Barbara di Milano. 

Approfittando del saluto ai cento militari del contingente, l’ammiraglio Binelli Mantelli ha confermato infatti come «nel giro di pochi mesi (presumibilmente al rientro dal semestre kossovaro, ndr) voi vercellesi prenderete in eredità la gloriosa tradizione delle Voloire». Parole che mettono un sigillo virtuale alla lettera di trasferimento delle storiche batterie a cavallo alla Scalise, soprattutto perchè sono state espresse dalla massima autorità militare, Il 52° «Torino» sarà sciolto e la bandiera di guerra sarà custodita a Roma, nel Sacrario delle bandiere al Vittoriano. Un risultato a cui ha lavorato molto l’amministrazione comunale, battendosi prima contro l’eventuale soppressione della caserma «Scalise» dei Cappuccini, conferendo poi la cittadinanza onoraria al 52° reggimento. «E’ una gran bella notizia per Vercelli - commenta il sindaco Andrea Corsaro - che va verso un radicamento sempre più forte di una comunità come quella formata dai militari e dalle loro famiglie». 

Intanto i vercellesi hanno iniziato ufficialmente il loro semestre di attività nella base militare di Belo Polje. Antonio Sgobba, che sarà a capo del «Multinational battle group west» (gruppo della Kfor che controlla il settore occidentale del Kosovo formato da eserciti italiani, sloveni e austriaci), ha ricevuto la bandiera della Nato dalle mani del maggiore generale Salvatore Farina, a capo della Kfor, il quale a sua volta l’aveva ricevuta dalle mani del comandante uscente Pierpaolo Giacomini Tiveron, del 5° «Superga» di Portogruaro. 

  http://www.lastampa.it/2013/12/15/edizioni/vercelli/kosovo-ultima-missione-addio-al-ecco-le-voloire-30XV1V1tzCVVO63raMYHLO/pagina.html


1° RADUNO ASSOARMA PIEMONTE - TORINO. 16 MARZO 2014



PIEGHEVOLE 1° RADUNO ASSOARMA PIEMONTE

Conferenza del Magg.b.(ris) Bruno Dr. Gaetano : “I Giardini Pensili, generalità-un caso particolare”




Il Presidente della Sezione Provinciale di Torino dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia
 Gen. D. Epifanio Pastorello
ha il piacere di invitare la  S. V.  alla conferenza del

Magg. b.(ris.) Bruno Dr. Gaetano
sul tema:

“I Giardini Pensili, generalità-un caso particolare”

La conferenza si effettuerà venerdì 21 marzo 2014 (ore 18.30)
 nella sala riunioni dell’8^ Circoscrizione in Corso Moncalieri 18, Torino

Alla conferenza farà seguito una cena nel ristorante “La Favorita” (costo 20 €)
(prenotazioni entro martedì 18 marzo p.v.: tel.011.887678-349.5936613 e-mail: enlusor@alice.it)





“La via Francigena in Valle di Susa” (Sintesi della conferenza tenuta il 21 febbraio 2014 dal Gen. Dario Sacco)


 “La via Francigena  in Valle di Susa”
(Sintesi della conferenza tenuta il 21 febbraio 2014 dal Gen. Dario Sacco)


Nel Medio Evo un gran movimento di pellegrini si dirigeva verso i luoghi santi del Cristianesimo. Dante Alighieri, nostro sommo poeta, così li definì nella “Vita Nova”: Chiamansi “Palmieri” in quanto vanno in oltremare onde molte volte recano la palma; chiamansi “Peregrini” in quanto vanno alla casa di Galizia però che la sepoltura di Sa Jacopo fue più lontana della sua patria che d’alcun altro apostolo, chiamansi “Romei” in quanto vanno a Roma.

                                              

                                          Pellegrini ricchi in viaggio verso Roma        

Tra questi romei, che andavano a piedi se poveri ed a cavallo se ricchi, ve ne fu uno, Sigerico, che dovendo ricevere dalle mani del Pontefice Giovanni XV il Pallium, simbolo dell’investitura cardinalizia, nel 990 si recò a Roma. Nel viaggio di ritorno, durato circa un mese e mezzo annotò in un diario le possibilità ricettive dei vari centri attraversati: “il progenitore” dell’odierna Guida Michelin… Questo diario, conservato nella British Library di Londra, è stato motivo ispiratore della dichiarazione delle vie Francigene come “itinerari culturali europei del 2000” da parte del Consiglio Europeo.
Immensa fu l’importanza degli itinerari di pellegrinaggio praticati in Europa dal IV secolo. Tra queste strade storiche, la Francigena, fu nel periodo medioevale una delle più frequentate, sicuramente la più battuta in territorio italiano.
Esse utilizzavano le vecchie strade consolari romane, dimostrandone ancora la piena efficienza; tali strade furono completate da vie costruite dai Longobardi. A differenze delle vie romane, che possedevano un nome ed una catalogazione ufficiale, le strade medioevali erano catalogate con nomi derivati da caratteristiche ambientali delle zone attraversate, dal toponimo della località finale o iniziale del percorso.
L’appellativo di Francigena derivava dal fatto che la strada partiva dalla Francia e terminava a Roma ed in alcuni tratti era chiamata Romea perché la meta finale, e più ricca di suggestioni per le popolazioni cisalpine, era la Città Santa.
Queste strade ebbero il massimo sviluppo nel periodo del Sacro Romano Impero sia perché l’Europa fu un’unica entità politica con fondante radice culturale e cristiana, sia perché il Papato assunse una primaria funzione religiosa e temporale.
In questo periodo le vie Francigene furono organizzate con la costruzione d’ospizi, di strutture religiose, e di castelli che riservavano ampi spazi ai pellegrini diretti ai luoghi santi del Cristianesimo.
La più antica Francigena, anche se la meno reclamizzata, fu “l’Itinerarium Burdigalensis” scritto da un anonimo pellegrino di Burdigala (Bordeaux) che nel 333, in altre parole quasi sette secoli prima di Sigerico, descrisse una via Francigena, indicando le “Mansio” (piccoli centri con locande), le “Stazio” (locande isolate) e “le Mutaziones (località in cui era possibile effettuare il cambio dei cavalli) con le relative distanze in miglia tra loro.
Quest’itinerario entrava in valle di Susa dal colle dal Monginevro !
Durante le guerre dell’ottavo secolo tra Franchi e Longobardi, che si svolsero in particolare alle Chiuse di San Michele, fu utilizzato con continuità l’itinerario del Moncenisio che impose il nome alla via Francigena, relegando così (si fa per dire) al ruolo cadetto il ramo francigeno del colle del Monginevro.
Scendendo dal Moncenisio percorrendo la vecchia via Francigena, in una valle laterale, fu costruito il monastero di Novalesa, che nell’ottavo secolo ebbe molta importanza per aver ospitato il papa Stefano III ed i Re dei Franchi Pipino il Breve e Carlo Magno.
Questo monastero, nel medio evo, fu centro di diffusione del Cristianesimo in tutta l’Europa. Esso fu distrutto più volte dai pirati saraceni (pirati spagnoli convertitisi all’islamismo, che avevano le loro basi a La Garde - Freynet, nel sud della Francia).
Seguendo la stessa strada, più a valle ed alla confluenza delle due arterie internazionali, è posta la nobile città di Susa, sede della capitale del regno di Cozio, di un Principato e di un Marchesato che svolsero azione importantissima nella valle. Proprio questa sua posizione strategica e di passaggio di eserciti diretti verso le fertili pianure padane fu la causa delle sue numerose distruzioni.
Svolsero opera di ospitalità nei riguardi dei pellegrini, sia la cattedrale di San Giusto, sia Il castello della Comitissa Adelaide che sposando poi un membro della famiglia Savoia, favorì l’ingresso di questa Casata nei fertili terreni del Piemonte.
Più a valle, si erge a sbarramento della valle il castello di San Giorio, che svolse anche il compito di assistenza ai pellegrini e fu distrutto dal generale francese Catinat nel 1691.
Sul monte Pirchiriano domina la valle l’imponente mole della Sacra di San Michele, importante monumento simbolo della Regione Piemonte che fu il centro del sapere in Europa per molti anni ed insieme alle abbazie di Novalesa e Sant’Antonio di Ranverso fu un solido sostegno alberghiero ed ospedaliero ai pellegrini di passaggio.  
 

                                                  

                                                              La Sacra di San Michele    
          

La croce del Monte Musinè, simbolo della vittoria del Cristianesimo sul Paganesimo, ricorda la vittoria nel 312 di Costantino su Massenzio nel segno della Croce (in Hoc Signo Vinces).
Tanti altri monumenti stanno a testimoniare l’importanza strategica della Valle di Susa nei contatti internazionali e nella scena politica Europea.
In conclusione, l’afflusso intenso di genti lungo la via Francigena susina produsse, anche per il tramite dei valichi alpini del Moncenisio e Monginevro, una circolazione d’idee ed un costante scambio di sapere, lingue e religiosità che contribuirono allo sviluppo in valle di una vivacità culturale d’impronta europea.