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Sede dell'A.N.Art.I della Sezione di Torino


Sede dell'A.N.Art.I della Sezione di Torino


ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARTIGLIERI D’ITALIA 
Sezione Provinciale di Torino - ( “Gen. Alessandro Goria di Dusino”) - Corso Kossuth 50 int.14 - 10132 Torino Tel. 011/ 817.05.60 (Ufficio segreteria: il martedì e giovedì dalle ore 15,30 alle ore 18,30) (Servizio di segreteria telefonica) - E-mail: anartitorino@libero.it

Lo stendardo del Reggimento Artiglieria a cavallo trasferito alla Caserma Scalise di Vercelli

Le Voloire dicono addio a Milano e, da giovedì 7 Settembre , traslocano a Vercelli. 
Diventa ufficiale questa settimana il trasferimento dei militari a cavallo dalla caserma Santa Barbara alla Scalise.

Mercoledì 7 settembre 2016  alle 10,00 presso la  Caserma Santa Barbara è stata celebrata la  cerimonia di commiato.

 Lo Stendardo delle Batterie a Cavallo, Bandiera di Guerra del Reggimento Artiglieria a Cavallo, Insegna più decorata tra quelle dei reparti dell'Artiglieria italiana (una Medaglia d’Oro al Valor Militare, cinque Medaglie d’Argento al Valor Militare, una Medaglia di Bronzo al Valor Militare e una Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica) lascerà definitivamente Milano.

Durante la cerimonia, il 78° Comandante, Colonnello Luca Franchini,  ha ceduto il  comando al Colonnello  Michele Amendolagine, già comandante del 52° Reggimento Artiglieria Terrestre "Torino" di Vercelli.

A Milano sarà ricostituito il 2° Gruppo a Cavallo, comprendente aliquota alla Sede (Circolo, Salone dei Colonnelli, Ufficio del Comandante, Museo), Sezione a Cavallo e Centro Ippico Militare delle Batterie a Cavallo.

Sempre ed Ovunque...W L'Artiglieria !


In Hostem Celerrime Volant - Voloire !


Lutto : Decesso del Gen. Pasquale del Luongo ( già Presidente A.N.Art.I )

La Sezione A.N.Art.I di Torino, con profonda tristezza comunica :
sabato 20 agosto 2016, alle ore 07.00, è deceduto
il Gen. Pasquale del Luongo, Presidente negli anni dal 2004 al 2010 Associazione Nazionale Artiglieri d'Italia della sezione provinciale di Torino.
I funerali si celebreranno mercoledì 24 agosto alle ore 11.00 nella chiesa San Giulio d’Orta, in corso Cadore n. 9 (perpendicolare a Corso Belgio) e nella stessa chiesa si reciterà il rosario martedì 23 agosto alle ore 19.00.
Presso l’ospedale Gradenigo sarà allestita la camera ardente da lunedì ore 9.30.
Per i giorni successivi l’orario per l’accesso alle sale mortuarie è dalle 8.30 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00. Alle ore 10.15 di mercoledì la salma sarà trasportata dall’ospedale Gradenigo alla chiesa sopraindicata.
La Sezione parteciperà con il Labaro, il Presidente e una rappresentanza con le insegne sociali. Lunedì sarà richiesta la Rappresentanza al Comando Militare Piemonte.
F.to Gen. Luciano Sorrentino


Filmato di Tele Boario del XXIX Raduno Nazionale Darfo Boario Terme 5 - 8 maggio 2016

Tele Boario : il  XXIX Raduno Nazionale Artiglieri - 2016 


 1° Filmato  




2° Filmato 




3° Filmato 


A minuti 1,44 circa sfilamento dell'A.N.Art.I
Sezione provinciale di Torino 

Foto d'Archivio - RADUNO ASSOARMA - TORINO 2011

   




Le Sezioni  A.N.Art.I  d'Italia  intervenute al 150° dell'Unita d'Italia 



 




 (Sopra ) - Le Sezioni del Piemonte 
( In seconda Fila da destra a sinistra) 
Il  caro  Amico Sergente Otello Brugni  
 Presidente della Sezione di Montegrosso d'Asti 


Le Sezioni  A.N.Art.I  d'Italia 






















Filmato - Albenga 1980 Il Giuramento dell'Art.Claudio Fabbretti


Il Giuramento dell'Art. Claudio Fabbretti presso la  Caserma  Turinetto  ( Albenga )
  Aruolato presso Il Rgt. a cavallo - Voloire - Caserma Santa Barbara (Milano)

Dall'archivio Filmato del XXIII° Raduno Artiglieri - Bergamo Anno 2003


XXIII° Raduno Artiglieri - Bergamo li, 15 Giugno 2003

Dall'archivio fotografico : 15 Giugno 2006 Caserma Scalise - Vercelli

15 Giugno 2006 
Festa dell'Artiglieria 

CASERMA SCALISE  - VERCELLI 

Su ogni foto, cliccare sulle immagini per ingrandirle










15 Giugno 2006 
Festa dell'Artiglieria 

Caserma Scalise - Vercelli

Informazioni sul blogspot di Blogger: la differenza tra un sito ed un blog


  • Il  sito blogspot per l'A.N.A.rt.I - Sezione di Torino è stato aggiornato con una nuova grafica,  con tematiche interessanti sull'Arte, ( Link che si trovano nella barra divisoria,  dal blog alla V/s destra)
  • Pittura&Dintorni, fino a qualche hanno fa sponsorizzava  l'A.N.Art.I….sul portale    dell'Arte.
  • Il link del blog A.N.Art.I della Sezione provinciale di Torino era “ospite “ dal 2002 nel portale dell''Arte di PITTURA&DINTORNI
  • Dall'Anno 2012 , il Portale dell'Arte di  Pittura&Dintorni, non poteva piu' ospitare il link dell'A.N.Art.I. della sezione di Torino, diventando un  Periodico telematico registrato presso il Tribunale di Modena con aut. n.1782 del 13 gennaio 2006  -  Direttore Responsabile: Dr.ssa Claudia Rinaldi. - Un'iniziativa di Stilweb di Roberto Fabbretti.
  •  In questo Blogspot dell'Associazione  A.N.Art.I  " ospito " alcuni link,  dell' attività di mio  fratello Roberto,  Perito Grafico, ( webmaster per la realizzazione siti internet).
  • Essendo un blog non a pagamento ma una piattaforma  in cui  Blogger  mette a disposizione per  utenti di Google.
  •  Come scritto pocanzi, Blogger  non è un sito a tutti gli effetti, dall'oggi al domani  potrebbero anche "oscurare" Blogger  e quindi tutti i suoi contenuti…ma non è detto.

La differenza tra un BLOG ed un SITO INTERNET  

  • Quando si accede ad un  blog, i contenuti ( in sintesi nel senso di post)  non sono mai nella stessa posizione.
  •  I nuovi post si posizionano sempre sopra mentre quelli vecchi scorrono in basso. 
  • Il Blog può cambiare anche il suo aspetto grafico .
  • La differenza  tra sito e blog è essenzialmente la scelta dei contenuti.
  • Il blog nasce come " racconto" quotidiano tematico, un libro in cui si racconta una storia od un evento .



                Grazie dell'attenzione 

                Cordiali saluti

                  Art. Caudio Fabbretti ( Addetto stampa web blog A.N.Art.I )

“Considerazioni storiche ed artistiche sul marchesato del Monferrato” Tenuta dal Generale Dario Sacco


Sintesi della conferenza del 19 febbraio 2016 tenuta dal

Generale Dario Sacco 

sul tema:

“Considerazioni storiche ed artistiche sul marchesato del Monferrato”

Il Marchesato del Monferrato nacque ufficialmente il 23 marzo 967, quando l’Imperatore Ottone I, con un suo diploma conservato presso l’Archivio di Stato di Torino, confermò ad Aleramo, figlio di Guglielmo I di Borgogna, tutti i territori in suo possesso, aggiungendovi sedici Comitati.

 Così come è scritto nel diploma, li concesse “omnes illas cortes in desertis locis, consistentis a flumine Tanaro usquem ad lumen Urbam et at litus maris”.



                                         Stemma Araldico del Marchesato del Monferrato


Lo scopo di una Marca così estesa era quello di metterla in condizione di opporsi a sbarchi saraceni lungo il litorale ligure tra Savona ed Albenga ed eliminare tutti gli insediamenti saraceni nel proprio territorio.

I pirati saraceni erano sbarcati nell’attuale baia di Saint Tropez edificando un luogo fortificato denominato Fraxinetum, dal quale erano iniziate le scorrerie al di qua delle Alpi. Il Monferrato non restò immune da tali scorrerie e lo dimostrano i toponimi  di Frassinello Monferrato e Frassinetto Po.

Aleramo è stato il capostipite del Marchesato.

Ma chi era Aleramo?
Ad onore del vero conosciamo ben poco della sua vita e delle sue gesta !

Dalla storia sappiamo che era  il figlio di Guglielmo I di Borgogna e che in un diploma dei re Ugo e Lotario, gli era stata fatta una donazione della Corte di Auriola nel Comitato di Vercelli.
Per saperne di più, si ricorre alle leggende anche se si ritiene che esse siano, a dir poco, esagerate

La leggenda fu in seguito ripresa dal nostro grande poeta Giosuè Carducci che nel 1909 pubblicò un libro intitolato “Cavalleria ed Umanesimo” nel quale  si ipotizzò che Aleramo fosse nato a Sezzadio durante un pellegrinaggio effettuato dai genitori, nobili Sassoni.

 Dopo un paio di mesi di sosta in quel luogo, i genitori proseguirono il loro viaggio affidando il bambino ad una nutrice, ma nel viaggio di ritorno morirono in un incidente e morì anche la nutrice per cui il bambino venne adottato dal Conte di Sezzadio.

Giovanetto, su richiesta di personale da parte dell’Imperatore Ottone, Aleramo venne mandato presso la corte imperiale dove nacque un tenero sentimento con la figlia dell’imperatore, Alasia.

Temendo la reazione del padre, Alasia propose ad Aleramo la fuga verso l’Italia ed approdarono sulle colline di fronte all’attuale città di Alassio, anticamente chiamata Lamio (etimologicamente la leggenda la fa derivare dalla mitica Alasia).

Qualche tempo dopo Ottone venne in Italia per sedare la rivolta della città di Brescia e gli venne rapito il nipote che Aleramo riuscì a liberare. Portato davanti all’Imperatore, Aleramo raccontò la sua storia che commosse il rigido uomo d’armi che lo perdonò, ed in un impeto di generosità, gli diede il titolo  di Marchese e tanto territorio quanto ne poteva percorrere a cavallo, in tre giorni e tre notti.

Ed Aleramo attraversò il Monferrato che etimologicamente deriva da “Mun” (in piemontese mattone) con il quale Aleramo aveva sistemato un ferro perso dal cavallo durante la cavalcata e “fra” che significa ferrare.

Alla sua  morte avvenuta sicuramente prima del 991 il Marchese Aleramo fu sepolto nell’Abbazia di Grazzano da lui stesso fondata.

Il marchesato s’ingrandì molto reggente Guglielmo V che, avendo sposato Julitta nipote dell’Imperatore Enrico IV, divenne lo zio di Federico Barbarossa. Gli Aleramici aiutarono molto Federico Barbarossa nel sedare le ribellioni di varie città del Nord Italia avendone in cambio diversi feudi, tra i quali quelli di Acqui, Moncalvo e Chivasso.

Con il Marchese Giovanni, morto senza avere figli legittimi, il Marchesato del Monferrato passò alla sorella Violante Imperatrice di Bisanzio per avere sposato Andronico II Paleologo Imperatore, e da essa al secondogenito Teodoro I.

Teodoro sbarcò a Genova dove si recò in visita di cortesia al Signore della Città, Opicino Spinola e qui incontrò la figlia e la sposò. Dopo il matrimonio si recò nel suo nuovo territorio dove recuperò, con la forza delle armi e del nome del suo casato (era figlio di un Imperatore che aveva amici e parenti in tutta l’Europa), i territori occupati dai Visconti di Milano e dai Savoia di Torino.

Nello stesso tempo sedò le pretese dei Marchesi di Saluzzo che si ritenevano eredi naturali del Marchesato per le loro origini aleramiche (erano discendenti di Anselmo, figlio di Aleramo).
Il Marchese Teodoro II ingrandì di molto il Marchesato anche con l’aiuto di un grande condottiero, Facino Cane con la sua compagnia di ventura ed arrivò persino alla conquista di Milano e Genova che poi lasciò libere per incapacità di gestirle.

Con l’ultimo Marchese della dinastia Paleologo, Gian Giorgio, morto senza avere figli legittimi, il marchesato passò a Margherita, sua nipote e quindi alla dinastia Gonzaga per aver sposato Federico II Duca di Mantova. Il passaggio fu confermato dal Trattato di Cateaux Cambresis.



                                      Bassorilievo rappresentante la pace di Cateaux Cambresis 
                         alla base del monumento ad Emanuele Filiberto a Torino in Piazza San Carlo

Dopo molte peripezie, la dinastia Gonzaga perse il territorio in questione perché, essendosi avvicinata molto alla politica francese, l’ultimo Duca Ferdinando Carlo fu accusato di fellonia dall’Imperatore che gli tolse il feudo del Monferrato assegnandolo a Vittorio Amedeo II di Savoia.

Il passaggio fu confermato dal Trattato di Utrect.

Per la sua posizione strategica il Monferrato fu attraversato dalle grandi vie di comunicazioni (vie francigene) percorse dai pellegrini diretti ai luoghi Santi del Cristianesimo. Per la loro assistenza durante il percorso, sorsero le grandi strutture monastiche che, in seguito divennero centri di aggregazione culturale ed artistica.

Molti grandi pittori di quel periodo, mi riferisco a Jacopo Iacquerio, Defendente Ferrari, Pier Francesco Guala, Gugluelmo Caccia e sua figlia Maddalena, iniziarono la loro opera in queste strutture lasciando in eredità all’intera umanità un patrimonio  di incommensurabile valore artistico.