La “Maschera di ferro”,
che molti ritengono sia stata una leggenda, è un personaggio vero vissuto
durante il regno di Luigi XIV, in una corte corrotta e dedita più alla vita
viziata che ai problemi del popolo.
Esso venne alla luce nel
1717, alla morte del Re Sole, quando il grande filosofo di Francia Voltaire, fu
imprigionato alla Bastiglia per aver scritto un articolo satirico nei riguardi
del Reggente di Francia.
Voltaire era conosciuto in
Francia e quindi il personale del famoso carcere, fece a gara per raccontargli
i fatti eclatanti avvenuti nell’interno delle sue mura.
Il Voltaire restò colpito
in modo particolare dalla storia di uno strano personaggio, morto qualche tempo
prima che, secondo il personale del carcere, era anziano e dal comportamento
irreprensibile tale da essere considerato il miglior elemento transitato tra le
mura del carcere. Inoltre al prigioniero erano riservati alcuni privilegi quali
i vestiti estremamente eleganti, i pasti con derrate appetitose, un servitore,
una biblioteca personale e persino un liuto sul quale si esercitava.
Lo strano personaggio
aveva sul volto una maschera di velluto nero fissata con staffe di ferro.
Voltaire incuriosito,
incominciò le ricerche e scoprì due verbali compilati dal Luogotenente del
carcere Etienne de Jounca. In uno di loro si registrava la morte avvenuta il 19
settembre del 1703 e nell’altro l’arrivo alla Bastiglia il 18 settembre del
1698, accompagnato dal nuovo Governatore Benigno di Saint Mars.
Il prigioniero mascherato
“il cui nome non si dice”, proveniva da Forte Royal nell’isola di Santa
Margherita, ed era stato con lo stesso Governatore già nel carcere di
Pinerolo..
Forte Royal Isola S. Margherita
Carcere della
Bastiglia
Le ricerche di Voltaire
accertarono la presenza di questo strano personaggio sia nel forte d’Exilles,
sia nel carcere di Pinerolo dove aveva iniziato il suo iter carcerario.
Cittadella di Pinerolo
Nei quattro carceri, il
prigioniero mascherato era controllato
direttamente da Benigno di Saint Mars
il quale aveva ricevuto ordini categorici
dal potente ministro della guerra Louvois, su disposizioni dirette
del Re.
L’ordine specificava che
al prigioniero fosse riservata una morte civile e fosse edotto che, qualora
non
avesse rispettato tali norme, sarebbe stato messo a morte.
Louvois si recava sovente
a Pinerolo per il controllo dei suoi ordini e, nel 1670, vi si recò anche per
comunicare al prigioniero le ultime volontà della Regina Anna d’Austria madre
di Luigi XIV.
Dopo aver valutato tutte le notizie ricevute,
Voltaire fece le sue considerazioni e concluse i suoi ragionamenti affermando
nel suo libro “ Le Siecle de Louis XIV” che il prigioniero mascherato avrebbe
potuto essere stato, in primo luogo, il fratello gemello del Re o in
alternativa il suo padre naturale oppure un suo fratello naturale.
Queste indicazioni però
non erano la certezza assoluta perché vi si opponevano alcuni elementi.
In particolare, nel primo
caso era impossibile celare un parto gemellare perché il parto di una Regina
era un fatto pubblico al quale partecipavano molte persone. Nel secondo caso,
il prigioniero alla sua morte avvenuta nel 1703 avrebbe avuto un’età superiore
agli ottant’anni, non compatibile con la durata media di vita che all’epoca era
intorno ai sessantacinque anni.
Le conclusioni di
Voltaire, in seguito, furono recepite dal gran poeta francese Alessandro Dumas
padre che scrisse il libro “Il Visconte di Bragelonne”, ultimo della triade dei
tre moschettieri.
A questo libro
s’ispirarono molti registi per girare il film “I tre Moschettieri” con fedeltà
diverse rispetto al libro.
Sull’identità di questo
personaggio si sono formulate molte ipotesi (una trentina), e molte di loro non
reggerebbero ad analisi superficiali.
La più probabile
sembrerebbe quella fatta dallo storico francese Brugnon al convegno del 1976 a
Pinerolo, in altre parole che la Maschera di Ferro fosse Eustache Dauger fino
al 1693, data della sua morte, sostituito poi dal Conte Matteoli fino alla
morte di quest’ultimo avvenuta secondo Brugnon nel 1703, data riportata anche
dell’Enciclopedia Treccani..
Questo gioco delle “tre
carte” era stato deciso dal Governatore Benigno di Saint Mars per non perdere i
benefici che gli derivavano dalla custodia di questo importante personaggio,