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“La maschera di Ferro e l’ambiente storico ed artistico in cui visse ” (sintesi della conferenza tenuta il 21 marzo 2013 dal Generale Dario Sacco)



La “Maschera di ferro”, che molti ritengono sia stata una leggenda, è un personaggio vero vissuto durante il regno di Luigi XIV, in una corte corrotta e dedita più alla vita viziata che ai problemi del popolo.
Esso venne alla luce nel 1717, alla morte del Re Sole, quando il grande filosofo di Francia Voltaire, fu imprigionato alla Bastiglia per aver scritto un articolo satirico nei riguardi del Reggente di Francia.
Voltaire era conosciuto in Francia e quindi il personale del famoso carcere, fece a gara per raccontargli i fatti eclatanti avvenuti nell’interno delle sue mura.
Il Voltaire restò colpito in modo particolare dalla storia di uno strano personaggio, morto qualche tempo prima che, secondo il personale del carcere, era anziano e dal comportamento irreprensibile tale da essere considerato il miglior elemento transitato tra le mura del carcere. Inoltre al prigioniero erano riservati alcuni privilegi quali i vestiti estremamente eleganti, i pasti con derrate appetitose, un servitore, una biblioteca personale e persino un liuto sul quale si esercitava.
Lo strano personaggio aveva sul volto una maschera di velluto nero fissata con staffe di ferro.
Voltaire incuriosito, incominciò le ricerche e scoprì due verbali compilati dal Luogotenente del carcere Etienne de Jounca. In uno di loro si registrava la morte avvenuta il 19 settembre del 1703 e nell’altro l’arrivo alla Bastiglia il 18 settembre del 1698, accompagnato dal nuovo Governatore Benigno di Saint Mars.
Il prigioniero mascherato “il cui nome non si dice”, proveniva da Forte Royal nell’isola di Santa Margherita, ed era stato con lo stesso Governatore già nel carcere di Pinerolo..
                                                                                                                                                


 Forte Royal Isola S. Margherita          




                                                             Carcere della Bastiglia                                                    



Le ricerche di Voltaire accertarono la presenza di questo strano personaggio sia nel forte d’Exilles, sia nel carcere di Pinerolo dove aveva iniziato il suo iter carcerario.





                                                                Forte d’Exilles                     



Cittadella di Pinerolo 

                       
Nei quattro carceri, il prigioniero mascherato era  controllato direttamente da Benigno di Saint Mars
 il quale aveva ricevuto ordini categorici dal potente ministro della guerra Louvois, su disposizioni dirette 
del Re.
L’ordine specificava che al prigioniero fosse riservata una morte civile e fosse edotto che, qualora 
non avesse rispettato tali norme, sarebbe stato messo a morte.
Louvois si recava sovente a Pinerolo per il controllo dei suoi ordini e, nel 1670, vi si recò anche per comunicare al prigioniero le ultime volontà della Regina Anna d’Austria madre di Luigi XIV.
Dopo  aver valutato tutte le notizie ricevute, Voltaire fece le sue considerazioni e concluse i suoi ragionamenti affermando nel suo libro “ Le Siecle de Louis XIV” che il prigioniero mascherato avrebbe potuto essere stato, in primo luogo, il fratello gemello del Re o in alternativa il suo padre naturale oppure un suo fratello naturale.
Queste indicazioni però non erano la certezza assoluta perché vi si opponevano alcuni elementi.
In particolare, nel primo caso era impossibile celare un parto gemellare perché il parto di una Regina era un fatto pubblico al quale partecipavano molte persone. Nel secondo caso, il prigioniero alla sua morte avvenuta nel 1703 avrebbe avuto un’età superiore agli ottant’anni, non compatibile con la durata media di vita che all’epoca era intorno ai sessantacinque anni.
Le conclusioni di Voltaire, in seguito, furono recepite dal gran poeta francese Alessandro Dumas padre che scrisse il libro “Il Visconte di Bragelonne”, ultimo della triade dei tre moschettieri.
A questo libro s’ispirarono molti registi per girare il film “I tre Moschettieri” con fedeltà diverse rispetto al libro.
Sull’identità di questo personaggio si sono formulate molte ipotesi (una trentina), e molte di loro non reggerebbero ad analisi superficiali.
La più probabile sembrerebbe quella fatta dallo storico francese Brugnon al convegno del 1976 a Pinerolo, in altre parole che la Maschera di Ferro fosse Eustache Dauger fino al 1693, data della sua morte, sostituito poi dal Conte Matteoli fino alla morte di quest’ultimo avvenuta secondo Brugnon nel 1703, data riportata anche dell’Enciclopedia Treccani..
Questo gioco delle “tre carte” era stato deciso dal Governatore Benigno di Saint Mars per non perdere i benefici che gli derivavano dalla custodia di questo importante personaggio,