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Ricorrenza di Santa Barbara - 4 Dicembre 2020 - (Festeggiamenti virtuali )

 Santa Barbara  4 Dicembre 2020

In occasione della ricorrenza della Festa di Santa Barbara del 4 Dicembre 2020, auguro virtualmente sinceri Auguri a Tutti gli Artiglieri.

L'addetto stampa web per L' Associazione Nazionale Artiglieri della Sezione provinciale di Torino.

Art. Claudio Fabbretti.




SOPRA Foto d'archivio del 4 Dicembre 2011













SANTA BARBARA, Patrona Celeste dell'Arma di Artiglieria

– O R A   P R O   N O B I S –

Solennità 4 dicembre


Cenni storici 

Nonostante il padre Dioscoro, la rinchiuse in una torre per impedirlo, Barbara divenne cristiana. Per questo motivo fu denunciata dal prefetto Martiniano durante la persecuzione di Massimiano (III-IV sec.) e imprigionata a Nicomedia. Fu prima percossa con le verghe, quindi torturata col fuoco, subì quindi il taglio delle mammelle e altri tormenti. Infine venne decapitata per mano del padre, che la tradizione vuole incenerito subito dopo da un fulmine. Sempre la tradizione racconta che durante la tortura le verghe con la quale il padre la picchiava si trasformarono in piume di pavone, per cui la santa viene talvolta raffigurata con questo simbolo. È invocata come protettrice contro i fulmini e la morte improvvisa e protettrice degli artificeri, artiglieri, minatori, vigili del fuoco e carpentieri.

Santa Barbara nacque a Nicomedia (oggi Ismit o Kocael in Turchia) nel 273 d.C.. La sua vita riservata, intenta allo studio, al lavoro e alla preghiera la definì come ragazza barbara, cioè non romana. Era una denominazione di disprezzo. E’ questo il nome a noi pervenuto da quello suo proprio. Tra il 286-287 Santa Barbara si trasferì presso la villa rustica di Scandriglia poiché il padre Dioscoro, fanatico pagano, era un collaboratore dell’imperatore Massimiano Erculeo. Quest’ultimo gli aveva donato ricchi e vasti possedimenti in Sabina. Dioscoro fece costruire una torre per difendere e proteggere Barbara durante le sue assenze. Il progetto originario prevedeva due finestre che diventarono tre (in riferimento alla Croce) secondo il desiderio della ragazza. Fu costruita anche una bellissima vasca a forma di Croce. Sia la finestra che la vasca non erano altro che i simboli del cristianesimo a cui la ragazza si era convertita. La tradizione afferma che proprio nella vasca Barbara ricevette il battesimo per la visione di San Giovanni Battista. La manifestazione di fede di Barbara provocò l’ira di Dioscoro; essa allora per sfuggire a quest’ultimo si nascose nel bosco dopo aver danneggiato gran parte degli dei pagani della sua villa. La tradizione popolare scandrigliese afferma che essa si rifugiava in una nicchia scavata all’interno di una roccia (dicitura indicata come riparo di Santa Barbara in località “le scalelle”) e fu trovata per la delazione di un pastore lì presente. Dioscoro la consegnò al prefetto Marciano con la denuncia di empietà verso gli dei e di adesione alla religione cristiana. Durante il processo che iniziò il 2 dicembre 290 Barbara difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciarela Fede Cristiana: fu così torturata e graffiata mentre cantava le lodi al Signore. Il giorno dopo aumentarono i tormenti mentrela Santasopportava ogni prova col fuoco. Il 4 dicembre letta la sentenza di morte Dioscoro prese la treccia dei capelli e vibrò il colpo di spada per decapitarla. Insieme a Santa Barbara subì il martirio la sua amica Santa Giuliana, questo avvenne nella zona campestre indicata nei codici antichi con una espressione generica “ad aram solis” o “in loco solis” (denominazione della zona costa del sole oggi denominata Santa Barbara). Il cielo si oscurò e un fulmine colpì Dioscoro. La tradizione scandrigliese invocala Santacontro i fulmini, il fuoco, la morte improvvisa, il pericolo ecc. La tradizione inoltre affermava che la treccia di Santa Barbara fosse visibile all’innocenza dei bambini alla sorgente omonima. Il nobile Valenzano curò la sepoltura del corpo della Santa presso una fonte (sorgente di Santa Barbara) che diventò una meta di pellegrinaggio per l’acqua miracolosa. Quando l’imperatore Costantino nel 313 consentì di rendere un culto esterno ai martiri, i fedeli ornarono il sepolcro e di seguito vi costruirono un oratorio (che si ritiene del VI secolo). Nel secolo IX decadde dal suo primitivo splendore e nel secolo X si poteva considerare abbandonato a seguito dell’invasione saracena. Passata l’invasione attorno all’anno 1000 fu eretta una chiesa completamente rifatta che esiste ancora oggi. Tra il 955 ed il 969 i reatini organizzarono una spedizione a Scandriglia (che oggi si trova in provincia di Rieti) e dopo varie ricerche trovarono il suo corpo. Fu sottratto ai ricercatori di corpi santi e portato al sicuro nella Cattedrale di Rieti dove ancora oggi riposa sotto l’altare maggiore. Santa Barbara è la patrona di Scandriglia e di Rieti.

[ Testo di Andrea Del Vescovo]




Esercito - Reggimenti a comando Reggimento Artiglieria a cavallo " Voloire " , presenti sul territorio di Novara Città - #coronavirus

Coronavirus: a Novara il Nizza Cavalleria per la sicurezza dei cittadini :: Segnalazione a Novara

Coronavirus: a Novara il Nizza Cavalleria per la sicurezza dei cittadini :: Segnalazione a Novara

Dalla mattina del  12 marzo 2020  sono presenti sul territorio di Novara città ed in provincia gli uomini e le donne del Reggimento Nizza Cavalleria, della Brigata Alpina Taurinense di Comalp, di stanza in Bellinzago Novarese. Inseriti nel Raggruppamento Piemonte Liguria a comando Reggimento Artiglieria a cavallo “Voloire” di Vercelli, più di 50 tra uomini e donne del Nizza hanno iniziato da oggi a dare il proprio contributo quale dispositivo di rinforzo, nell’emergenza di questi giorni. Chiamati ad intervenire con breve preavviso, il personale del Reggimento di Bellinzago Novarese, ha risposto con prontezza per l’impiego su diverse aree della provincia di Novara in coordinamento con l’Autorità Prefettizia. Dislocati a Cameri con pattuglia mobile mista, a Novara città accanto al personale di Polizia di Stato, coordinandosi con altre forze di controllo, sino a Novara Sud, con il controllo a Borgolavezzaro, ultimo paese della parte di Novara confinante con la Lombardia. Ricordiamo il grande impegno di questi “nostri” ragazzi che svolgono il loro servizio militare volontario, lontani dalle famiglie, operando essi stessi in situazione di alta professionalità ed emergenza sanitaria, condividendo spazi comuni nelle Caserme, nelle Questure, nelle quotidianità dei controlli serrati sul territorio. Auspichiamo che tutta la popolazione collabori con piena coscienza e nel rispetto della normativa vigente.

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Conferenza del Gen. Giuseppe Gorgoglione " Geografia dei sepocri sabaudi tra Torino e l'Europa - Venerdì 20 marzo 2020








Il Presidente della Sezione Provinciale di Torino dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia
Gen. D. Epifanio Pastorello
ha il piacere di invitare la S. V. alla conferenza del

Gen. Giuseppe Gorgoglione

sul tema:

Geografia dei sepolcri sabaudi tra Torino e l’ Europa”.

La conferenza si effettuerà venerdì 20 marzo 2020 (ore 18.30)
nella sala dei Duecento della Sezione ANA di Torino, in via Balangero, 17.






La mostra, posta a chiusura delle manifestazioni per il centenario del primo conflitto mondiale, è organizzata dall’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, Sezione Provinciale di Torino in collaborazione con il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino e lo Stato Maggiore Esercito con il patrocinio del Ministero della Difesa.



Una mostra per fare luce su un periodo poco conosciuto come la Prima Guerra Mondiale. Aprirà al pubblico dal 19 al 29 febbraio l'esposizione di costumi, armi, testi e reperti risalenti alla prima grande guerra che coinvolse il mondo.
La mostra, posta a chiusura delle manifestazioni per il centenario del primo conflitto mondiale, è organizzata dall’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, Sezione Provinciale di Torino in collaborazione con il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino e lo Stato Maggiore Esercito con il patrocinio del Ministero della Difesa.
L’evento vuol essere la narrazione per testi, immagini e reperti d’epoca di un periodo poco conosciuto, ma che fu decisivo per la futura storia dell’Arma di Artiglieria e dell’Italia. Illustra in sintesi cosa accadde nel 1919, primo anno di pace. Un anno che segnò il futuro dell’Europa, tra sogni utopie ed errori.
Per l’Arma di Artiglieria e il Regio Esercito fu un periodo di profonda revisione tecnica ed organizzativa, influenzato dalla acquisizione di un bottino di guerra di grande qualità oltre che di quantità.
L’Arma d’Artiglieria ha un particolare legame con Torino dove ebbe origine il 20 luglio 1625 con l’istituzione, in Torino, di una compagnia bombardieri da parte di Carlo Emanuele I Duca di Savoia.  Il rapporto dell’Artiglieria con la città non è solo antico, ma di alto livello storico–culturale. Il Palazzo dell'Arsenale, che si trova nell'odierna omonima via, oggi adibito a Scuola Militare, fu sede di uno degli arsenali d'artiglieria più celebri d'Europa. Il Regno di Sardegna entrando sullo scenario europeo nella prima metà del Settecento, costrinse lo stato a profondi cambiamenti ed evoluzioni. Dal Regio Arsenale dipendevano tutti gli stabilimenti necessari alla fabbricazione del materiale da guerra e all'istruzione degli artiglieri, con vari laboratori di ricerca.
Le riforme coinvolsero l’Esercito, con l'Accademia Militare, Università e Industria. Il riconoscimento dell'importanza strategica e culturale dei Corpi Tecnici dell'Esercito, Artiglieria e Genio, dette le armi “dotte”, portò alla fondazione di nuove Scuole teorico-pratiche di Artiglieria e Fortificazioni, che formarono nuove generazioni di ingegneri militari, istruiti sulle più recenti conoscenze scientifiche e innovazioni tecnologiche. Tali scuole furono, all'atto pratico, le prime scuole di formazione tecnico -scientifica superiore, vi insegnarono illustri scienziati come L. Lagrange, G. Argentero di Bersezio, A. V. Papacino d'Antoni, S. B. Nicolis di Robilant, G.A. Giobert, Ascanio Sobrero.
Tra le istituzioni culturali create da  questo  fervore vi fu anche il Museo Storico Nazionale d'Artiglieria, tuttora esistente come più antico del mondo nel suo genere. In seguito, nella Torino di fine Ottocento, dalle valenti maestranze tecniche e operaie del Regio Arsenale, attinsero a piene mani le nascenti industrie torinesi, specialmente quelle metalmeccaniche.
La mostra si svolge sotto il Patrocinio di: Ministero della Difesa, Stato Maggiore Difesa, Stato Maggiore Esercito, Presidenza Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, Regione Piemonte, Città di Torino.

Le foto di Pier Carlo Sommo dell'inaugurazione della Mostra della Cittadella

 Alcune foto dell'inaugurazione di Pier carlo Sommo della Mostra al Maschio della Cittadella  dal 19 al 28 Febbraio 2020

Dal 19 febbraio al 28 febbraio 2020 la mostra sarà aperta al pubblico dalle ore 10,00 alle ore 19.00 ed in queste giornate la nostra Sezione dovrà fornire per la sorveglianza un Socio/Amico, in collaborazione con il personale che sarà fornito dal Museo di Artiglieria nei 3 turni dalle ore 10.00 alle 13.oo-dalle 13.00 alle 16.00 e dalle 16.00 alle 19.00. 

Con il Presidente di ANARTI Torino gen. Epifanio Pastorello



Torino - Mostra al Maschio della Cittadella dal 19 al 28 Febbraio 2020 - - “L’Artiglieria Italiana dopo la prima Guerra Mondiale”


Martedì 18 febbraio 2020, alle ore 17,30, si inaugurerà al Maschio della Cittadella la mostra allestita dalla nostra Sezione in collaborazione con il Museo Storico Nazionale di Artiglieria  su: “L’Artiglieria Italiana dopo la prima Guerra Mondiale”. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. 
Dal 19 febbraio al 28 febbraio 2020 la mostra sarà aperta al pubblico dalle ore 10,00 alle ore 19.00 ed in queste giornate la nostra Sezione dovrà fornire per la sorveglianza un Socio/Amico, in collaborazione con il personale che sarà fornito dal Museo di Artiglieria nei 3 turni dalle ore 10.00 alle 13.oo-dalle 13.00 alle 16.00 e dalle 16.00 alle 19.00. 











Conferenza del Prof. Ercole De Masi - Venerdì 14 Febbraio 2020




Il Presidente della Sezione Provinciale di Torino dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia
Gen. D. Epifanio Pastorello
ha il piacere di invitare la S. V. alla conferenza del

Prof. Ercole De Masi
sul tema:

Il male del secolo non è più il cancro!”

La conferenza si effettuerà venerdì 14 febbraio 2020 (ore 18.30)
nella sala dei Duecento della Sezione ANA di Torino, in via Balangero, 17.